I tre esterni d’attacco hanno dato buoni segnali nella sfida di Coppa Italia contro la Roma: per Mihajlovic ora arrivano i dubbi
Studia l’attacco, Sinisa Mihajlovic, alla vigilia della sfida contro la Spal. Non era difficile immaginare che il tecnico granata si sarebbe potuto trovare in difficoltà dopo l’infortunio di Ljajic. Era impossibile intuire, invece, che i problemi di Miha potessero nascere dall’abbondanza di alternative e non dall’assenza del suo fantasista. Sì, perché queste due settimane di (mini) rivoluzione offensiva hanno portato nuove opportunità all’ex allenatore del Milan. Simone Edera, M’Baye Niang e Alex Berenguer si sono riaffacciati, in modo diverso, sulla scena granata. E lo hanno fatto anche in modo sorprendente. Partiamo dall’ultimo citato, lo spagnolo protagonista meno appariscente delle due vittorie romane: il gol alla Lazio, l’assist dopo pochi secondi dal suo ingresso contro la Roma. Non male per chi era rimasto ai margini del palcoscenico per larghi tratti della prima parte di stagione.
Discorso simile per Edera, il “ragazzino” della cantera con un feeling particolare con l’Olimpico romano (due gol in due partite), ma anche con un sinistro e una tecnica molto promettenti. Mihajlovic se n’era accorto già in ritiro e aveva deciso di confermarlo in rosa. Ha avuto ragione lui. Segnali di vita sono arrivati anche sul fronte Niang. Ancora non è stato decisivo, certo, ma la strada intrapresa sembra (finalmente) quella giusta. Meno trotto, più galoppo per il franco-senegalese, autore di buoni spunti sulla sinistra nella gara contro la Roma, in particolare nel primo tempo.
Da questo si evince come per Miha le decisioni non siano così scontate in vista della trasferta di Ferrara. Posto, ovviamente, che sulla destra rientrerà Falque – a cui il serbo rinuncia raramente – e al centro giostrerà capitan Belotti, un’altra delle note liete nella notte di Roma, la maglia disponibile è solo più una. Un ruolo, quello di esterno sinistro, meno congeniale ad Edera, abile invece a sfruttare gli spazi per accentrarsi sul suo mancino, ma comunque alla portata del classe ‘97 che già lo ha occupato per 28’ nella sfida contro il Sassuolo di inizio campionato. E’ la posizione abituale, invece, per Berenguer e Niang che lì sono stati impiegati, alternativamente, nelle ultime uscite. La palla passa a Mihajlovic, dunque. A lui il compito di sciogliere i dubbi, con un occhio rivolto all’equilibrio che questo Toro ha bisogno di assestare definitivamente.
Ciao siamo attesi da quattro partite importanti in 15 giorni (23/12 SPAL, 30/12 Genoa, 3/1 Juventus, 6/1 Bologna), la nostra stagione passa da qui. Possiamo arrivare a fine ciclo sulla cresta dell’onda o fuori da tutto. Ci arriviamo, a mio avviso, in ottime condizioni psico-fisiche grazie ai successi romani (entrambi).… Leggi il resto »
Sono abbastanza d’accordo… C’è tempo e modo di alternare tutti.
Per me dovrebbero giocare sulle fasce i 2 ispanici brevilinei
Ma infatti io spero proprio di esagerare. Però qui non parliamo di un talento in erba, va bene che è giovane ma dovrebbe essere un giocatore maturo, da quanto ha fatto nei due anni scorsi questa maturità non è mai arrivata. Sinisa gestirà anche male ma a quanto pare era… Leggi il resto »